ANTIGRAVITA'

VT-359: IPOTESI DI DISPOSITIVO GRAVITAZIONALE

VT359-B-ridotta

Nell'ambito delle mie ricerche e sperimentazioni, ho elaborato e sperimentato un congegno capace di oscillare nella banda di frequenze comprese tra l'Infrarosso e le Microonde, o almeno credo, poiché non dispongo della strumentazione adatta a tale misurazione... tuttavia i test sperimentali, inducono in quella direzione. N.B. La "strumentazione" dovrà essere inventata, poiché non è dato sapere la Natura della Gravitazione, che NON dove essere confusa con "l'Accelerazione Gravitazionale" indotta dal moto che indurrebbe a far credere che "esiste una zona a gravità 0 zero"... mentre si sa che anche alcuni asteroridi, hanno una propria gravità: ma la "scienza" non ascolta e va avanti col suo lavoro enciclopedico di coniare nuovi nomi per cose vecchie, come fanno la NASA e l'ESA con i loro ridicoli filmini dove pseudo austronauti "galleggiano in un limbo antigravitazionale" a bordo di Stazioni Orbitali che viaggerebbero a 27.500 Km/h "senza mai cilindrare" neppure il più piccolo pulviscolo o frammento meteorico. Senza scomodare Einstein, qualunque ingegnere balistico saprebbe rapidamente calcolare l'effetto di una collisione tra due corpi collidenti, conoscendo Massa e Velocità: ma si sa che “l’uomo é arrogante in proporzione della sua ignoranza”.

Un dispositivo simile, "sarebbe" stato ideato da Karl Schappeller (1875-1947) e descritto da un ingegnere britannico Mr. Cyril W. Davson, specializzato in elettricità e meccanica, che visitò Karl Schappeller in Austria e con il quale trascorse tre anni a imparare sul suo dispositivo e la sua teoria prima della seconda guerra mondiale, come descritto nel suo libro “La Fisica dello Stato primario della materia", pubblicato dopo la II° guerra e dopo la morte di Schappeller nel 1955.

Come sempre e come per Tutti, anche il mio tentativo è nato da una ispirazione e non già come "replica" di quei dispositivi denominati Vril, anzi noti come dischi volanti, ma molto più semplicemente quale tentativo di adattare una diversa geometria a un meccanismo che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto generare energia elettrica o elettrostatica: spesso accade che, mirando alla lepre, si colpisca il cane... (nell'immagine sotto Karl Schappeller e il suo dispositivo Vril)

Karl-Schappeller

Sul Punto della Gravità, ho sempre trovato più soddisfacente quanto postulato da Joseph H. Cater nel suo libro "The Ultimate Reality", piuttosto che le congetture newtoniane, di cui aggiungo un estratto qui di seguito.

Ecco come Cater descrive accuratamente la forza di gravità. “Gli effetti gravitazionali sono prodotti da una radiazione altamente penetrante dello spettro elettromagnetico. La gamma di questa frequenza è situata tra la porzione inferiore dell’infrarosso e la banda radar. La frequenza è approssimativamente di 1 trilione di cicli al secondo e, più precisamente, corrisponde alle lunghezze d’onda comprese tra 0,3 e 4,3 mm.” (1984, 15)

Lo scienziato americano comunicò questa sua scoperta ai membri della comunità accademica americana nel lontano 1958, provocando in costoro un grande entusiasmo, che fu accresciuto dagli esperimenti effettuati conseguentemente in materia da autorità governative, e che confermavano le teorie di Mr. Cater. Tali esperimenti diedero origine ad euforici accenni alla scoperta di un congegno antigravitazionale, per esempio da parte di John W. Campbell, nella sua rivista Astounding – in seguito chiamata Analog – accenni che furono subito e con evidenza messi a tacere.

Ad un qualsiasi lettore che ricordi le nozioni basilari della fisica moderna, quelle che s’insegnano già alle scuole medie per intenderci, tale definizione della forza di gravità provocherà un’istantanea reazione. Infatti, la teoria appena enunciata contraddice altamente ciò che fu scoperto da Newton, e che ha formato la base di ogni teoria sulla gravità formulata dopo di lui. Sir Isaac Newton, com’è noto, affermava che la forza di gravità ha effetti penetranti illimitati, ossia che la forza di gravità esercitata da un corpo non si attenua, durante il suo passaggio attraverso la materia.

Ciò è chiaramente in contrasto con il più basilare dei concetti della fisica, e cioè la legge della conservazione dell’energia, enunciata per esempio da de Lavoisier come:
“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, corrispondente anche al Primo Principio della Termodinamica.

Per meglio assimilare la magnitudine di tale fallace affermazione del fisico inglese – tra l’altro noto appartenente alla Massoneria – e le sue conseguenze, è necessario rivolgersi per un momento al fenomeno delle maree. È pressoché automatico rendersi giustamente conto che esse sono causate dalla forza di gravità, ma “uno dei più straordinari esempi di irrazionalità nella storia della fisica ortodossa è la spiegazione canonica delle maree”.

Una delle nozioni basilari della meccanica, facilmente dimostrabile, rivela che, se la stessa accelerazione è applicata a due corpi, uno di essi non può muoversi relativamente, differenzialmente all’altro. In effetti, però, ciò è proprio quello che succede nel caso delle maree; infatti gli oceani, le masse d’acqua, in occasione delle maree, ma non solo, si muovono indipendentemente dal moto della terra; quindi è lecito stabilire che essi non ricevono la stessa accelerazione di quest’ultima.

Pertanto se è vero com’è vero, quanto ho appena scritto, che:
a) se la stessa accelerazione è applicata a due corpi, e che uno di essi non può muoversi relativamente all’altro;
b) dobbiamo necessariamente arrivare alla conclusione che la terra e le masse oceaniche ricevano un diverso tipo di accelerazione, poiché gli oceani si muovono relativamente alla terra (anche perché manifestazione di due elementi separati).
c) Ecco così chiaramente ed elementarmente confutata l’affermazione newtoniana di cui sopra, secondo la quale la forza di gravità ha effetti penetranti illimitati.

Infatti, se fosse come teorizzò Newton, la terra e le acque dovrebbero ricevere la stessa accelerazione, e muoversi all’unisono. Però sappiamo bene tutti che non funziona così. È in questo modo che entra in campo la spiegazione degli effetti gravitazionali data da Cater; siccome la forza di gravità è provocata solo da un ben definito tipo di radiazioni, e non indiscriminatamente da tutta la materia, come affermò Newton, ora è chiaro come tali radiazioni non siano in grado di avere effetto su tutta la materia, ma solo su alcune porzioni di essa, o perlomeno in maniera diversa su ciascuna di esse.
“In questo caso, la discrepanza tra la realtà e le speculazioni della scienza ortodossa è così colossale che uno dei grandi enigmi della storia del pensiero umano, è proprio il fatto che essa non sia mai stata sfidata sin dal tempo di Newton”. (1984, 50)

Ma le maree non sono che uno dei tanti modelli che si possono utilizzare per confutare Newton ed appoggiare Cater, per quanto riguarda la natura delle forze gravitazionali.
Ad esempio, si considerino le nuvole le quali, come ben noto, sono composte di micro particelle d’acqua molto più dense dell’atmosfera circostante. Se le nozioni sulla forza di gravità di Newton – e anche di Einstein, del quale ci occuperemo in altra sede – fossero vere, come fanno le nuvole a rimanere sospese nell’aria? Si accennerà qui inoltre a una nozione che esula dall’ampiezza data al presente articolo, ma che sarà ad ogni modo d’aiuto a capire meglio ciò che si espone nel paragrafo seguente.

La grandissima parte dell’energia irradiata dal sole è di frequenze superiori, a volte anche di gran lunga, agli ultravioletti, epperò non rientra nella gamma indicata sopra, cioè tra la porzione inferiore degli infrarossi e quella superiore del radar; di conseguenza, ne risulta evidente che il sole possiede una forza di gravità superficiale quasi inesistente. La maniera in cui il sole tiene in orbita attorno a sé i pianeti non è evidentemente la sua forza di gravità.

Per capire cosa siano gli eteri e le particelle soffici, bisogna enunciare una legge che, secondo Cater, “non si trova in nessun manuale scolastico”: la legge della redistribuzione dell’energia.
Secondo questa legge, cito testualmente l’autore, “quando l'energia elettromagnetica radiante interagisce con la materia, la radiazione che ne risulta, nel suo insieme, è di una frequenza inferiore a quella della luce originale”.

Spettro-Elettromagnetico
Tale legge è un’escrescenza, così come la Seconda Legge della Termodinamica, di una legge molto più generale, valida anche a livello metafisico, che stabilisce che l’energia si sposta solo e sempre da un potenziale più alto verso uno più basso. Una possibile osservazione pratica di questa legge può avvenire con il fenomeno della diffusione degli elettroni, fenomeno che è alla base del funzionamento dei diodi e dei transistori. Oppure, molto più semplicemente, basti pensare alla corrente elettrica, originata nient’altro che da una differenza di potenziale tra due poli.

Quindi, ricapitolando, sia la legge della redistribuzione dell’energia, sia il Secondo Principio della Termodinamica, sono derivanti da quella che arbitrariamente si potrebbe chiamare la legge del potenziale: l’energia si muove sempre in discesa, cioè da un potenziale più alto verso uno più basso. L’ultimo enunciato potrebbe vedersi come una conseguenza dei principi Ermetici della Polarità e del Ritmo. La Luce e L’etere.

I Maestri orientali asserivano, già migliaia di anni fa, che la materia è composta di luce; in effetti, una delle manifestazioni dell’energia prodotta dalla materia è appunto la luce, nelle sue componenti visibili ed invisibili. Brillanti ricercatori molto poco noti, quali Brunler e Reichenbach, hanno condotto esperimenti sulla parte invisibile della luce. Quest’ultima è altamente penetrante e, al momento della sua disintegrazione, essa produce luce visibile. Quindi è lecito dire che, quando si produce luce, essa comprende anche particelle composte di essa, che la accompagnano. Si pensi ad esempio a una lampadina ad incandescenza: quando questa viene riscaldata, emette luce. Eppure la materia è stata in grado di produrre luce senza alcuna perdita di materia; allora, in effetti, la luce deve essere la manifestazione di qualcos’altro: l’etere, la forza vitale che si manifesta come il componente di tutte le cose.


Dalla combinazione di particelle di etere, si formano i fotoni che compongono la luce. Ritornando alla cosiddetta legge del potenziale esposta sopra, essa comporta di conseguenza che le parti che compongono un’unità dinamica siano più semplici e quindi più attive dell’unità stessa. Ciò naturalmente vale anche per l’etere, e per questo è lecito parlare di eteri superiori e di eteri inferiori: le prime sono più piccole, più semplici e più attive; le seconde più grandi, più complesse e meno attive. Tutte le particelle di etere occupano lo stesso spazio tridimensionale, l’unico esistente, ed eteri di diversa frequenza interferiscono minimamente le une con le altre. Perciò quando i fotoni di una certa frequenza vengono prodotti, sono le eteri associate a quella frequenza che si uniscono per renderlo possibile.

E' opportuno sottolineare che la ricerca di questa "nuova scienza" non è specifica per Schappeller o Schauberger. Mr. Watson ha trasmesso queste parole a Ehrenfried Pfeiffer, uno scienziato che ha collaborato con il dottor Rudolf Steiner, intorno al 1920. Anche se non è felice con la traduzione, l'ho trascritta come l'ho trovata:
"... Il metodo scientifico, in senso materialistico, si basa sulla divisione/analisi di parti, la disintegrazione, la separazione, la dissezione e di tutte quelle procedure che servono a distruggere e smontare, per lavorare sul “cadavere”, piuttosto che crescere, sviluppare, sintetizzare… catturando la mente umana con questi “metodi scientifici”.

Da quanto ho visto della nostra attuale situazione, la mia domanda a Rudolf Steiner è stata quindi:
è possibile trovare un'altra Forza o Energia in Natura, che non abbia in sé l'obiettivo di atomizzazione e di analizzare “solo parti”, ma che si basi, invece, sulla sintesi?
Dovremmo forse scoprire che la forza costruttiva/creativa, quella che rende le cose vive e le fa crescere, parimenti si dovrebbe sviluppare un adeguato piano e metodo d’indagine, eventualmente utilizzando queste Forze / Energie, per un altro tipo di tecnica, applicata per guidare macchine, che a causa della natura di queste Forze interiori o Energia, potrebbero essere in grado di creare un'altra tecnologia, una diversa struttura sociale, una Umanità dal pensiero costruttivo piuttosto che distruttivo. Questa forza deve necessariamente avere un’impulso di vita e di organizzazione in sé delle cosiddette energie fisiche.

Alle mie domande a Rudolf Steiner nel mese di ottobre 1920 e primavera 1921:
“Esiste una tale forza o fonte di energia? Può essere dimostrata? Potrebbe essere costruita una tecnologia altruistica? "
Ha risposto come segue:
"Sì, una tale forza esiste, ma non è ancora stata scoperta, e ciò che generalmente noto come l’Etere (l'etere non fisico), ma la forza che fa crescere le cose e che vive ad esempio nel seme attraverso la stratificazione a freddo. Prima di poter lavorare con questa forza si deve dimostrare la sua presenza. Così come abbiamo reagenti chimici, è necessario trovare un reagente per la Forza Eterica. E’ anche chiamata la “Forza Eterica Formativa”, perché è la forza che riguarda la crescita e la forma, il modello di un essere vivente. Potreste provare processi di cristallizzazione i cui substrati organici sono aggiunti. Sarebbe quindi possibile sviluppare macchine, che reagiscono al momento, e sono guidate da questa forza che Rudolf Steiner ha poi delineato come i principi dell’applicazione di questa forza come fonte di una nuova energia.

Dal momento che questa ricerca di una Nuova Scienza con nuove macchine a supporto, ha avuto una storia relativamente lunga in Germania, certamente prima dell’avvento del 3° Reich, ed è quasi certo che il dispositivo Schappeller o altri Modelli costruiti su questa linea di comprensione sono stati ulteriormente sviluppati durante il periodo nazista. Che fine abbiano fatto dopo la guerra non è noto. Si può ipotizzare che il dispositivo Schappeller non è sfuggito al controllo delle numerose unità di intelligence alleate con il compito di “pettinare la Germania” al solo scopo d’impadronirsi della scienza tedesca. Forse un giorno un rapporto del governo declassificherà questi fatti, spiegando a tutti come sono andate le cose nel caso del dispositivo Schappeller, come per un altro dispositivo free-energy di Hans Coler, che è stato declassificato dagli inglesi nel 1978 e che funzionava, in base alle dichiarazioni di Mr. Watson, utilizzando gli stessi principi del magnetismo freddo. Fino a quando non ci sarà la resa dei conti, gli aspetti del dispositivo Schappeller rimarrà un mistero. E fino a quando non ci sarà una resa dei conti finale, la questione se o meno il dispositivo Schappeller è stato utilizzato come fonte di propulsione dei dischi volanti Tedeschi, dovrà essere differita.

Nel mio piccolo e con i limitati mezzi di cui dispongo, ci sto provando ;-)           

Nell'immagine di coperina il prototipo VT-359 da me ideato per le verifiche tecniche ... to be continue.

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