ECO PARK CITY
Le problematiche sociopolitiche, originate da un paradigma “non più supportato dalla Comunità”, hanno dimostrato quante delle scelte politiche degli ultimi quarant’anni fossero sbagliate. Dopo l’epopea industriale e l’avvento della liberismo commerciale, i Miti che avevano sorretto l’economica dal dopoguerra ai giorni nostri, hanno dimostrato tutta la loro disarmante approssimazione programmatica. Nel campo Energetico, dopo gli anni del nucleare, si è passati alle cosiddette “Fonti Rinnovabili” (Fotovoltaico - Eolico) che, nonostante le promesse e i finanziamenti miliardari, languono per l’inefficienza dei Sistemi. Il devastante scenario mi ha portato a immaginare Nuove e Diverse Soluzioni Tecnologiche di "grande impatto sociale/ambientale" in grado di dimostrare “soluzioni possibili-sostenibili”. Alle domande di fondo: «È possibile vivere e convivere senza produrre inquinamento e disastri ambientali? È possibile produrre energia a costi sostenibili ed emissioni zero? È possibile avere cibo in grande quantità senza distruggere l’ecosistema? È possibile integrare l’hi-tech, anche in un ambiente paesaggistico naturale? È possibile insegnare alle nuove generazioni, e non solo, che non è il profitto, l’unico e imprescindibile obiettivo della nostra esistenza»??? La risposta a tutti questi interrogativi è semplicemente: Si!!!... Si!!!... Si!!!... Si!!!... Si!!!... sempre ché sussista la Volontà Politica.
Il progetto ECOPARKCITY, intende proporsi nell’ambito di una “Diversa Visione della Vita”, allo scopo di dimostrare quante delle teorie pseudoscientifiche sulle Coltivazioni Intensive, piuttosto che il Concetto stesso di “Energia Rinnovabile” si sono dimostrate “miraggi nel deserto” piuttosto che soluzioni praticabili. Di fatto non è diminuita la Fame nel Mondo, così come l’Energia è un bene di consumo nella disponibilità esclusiva di chi può permettersela. Su Tutto e Tutti è un Imperativo rimettere al centro l’Ambiente e i delicati equilibri eco-sistemici.
Il processo di decentramento e ristrutturazione del sistema produttivo, la crisi di alcuni settori industriali, la perdita di funzioni di vaste aree urbanizzate ha reso disponibili interi settori urbani la cui riconversione consentirebbe alle città di dotarsi delle strutture necessarie per conseguire nuovi livelli di qualità urbana. Eco Park City si propone come IDEA di Progetto flessibile, senza imposizioni ideologiche su modelli e soluzioni architettoniche che, viceversa, saranno studiati di volta in volta in funzione delle specifiche esigenze locali. Lo stesso discorso vale per quelle aree centrali che, per varie ragioni, sono state stralciate dalle operazioni di pianificazione urbanistica e risultano caratterizzate da indicazioni generiche. La proposta allora contiene l’obiettivo più generale di mettere a sistema aree con queste caratteristiche, progettando condizioni di riuso per ogni area ripetibile nell’intero territorio urbano, in modo da fare tessitura, per contribuire a generare negli operatori, sia pubblici sia privati, una nuova consapevolezza e capacità d’intervento a beneficio dello sviluppo e rilancio delle città e delle forze economiche e sociali che in essa operano. Veicolare idee e progetti, condividendo e partecipando ai progetti, come in un ipotetico “villaggio globale”, è oggi possibile attraverso la comunicazione multimediale che la rete e tutti gli altri strumenti ad essa connessi, sono in grado di offrire. Nel linguaggio comune un paradigma è un modello di riferimento, un termine di paragone. In filosofia la parola archetipo è analoga. In filosofia della scienza un paradigma è la matrice disciplinare di una comunità scientifica. In questa matrice si cristallizza una visione globale (e globalmente condivisa) del mondo. Esso costituisce e delimita il campo, logica e prassi della ricerca stessa, come principio ordinatore leibniziano. È all'interno della logica paradigmatica che la ricerca scientifica individua il suo oggetto di studio, i problemi più cogenti, la tecnica migliore per affrontarli. In questa forma, nella scienza normale, un paradigma è la congiunzione di esperimenti, basati su modelli, che possono essere copiati o emulati. Il paradigma prevalente rappresenta, spesso, una forma specifica di vedere la realtà o le limitazioni di proposte per l'investigazione futura; qualcosa di più e di diverso da un metodo scientifico generico. In modo complementare, una rivoluzione scientifica è caratterizzata da un cambiamento di paradigma: Eco Park City è un laboratorio per un nuovo paradigma sociale e culturale che porta in se soluzioni tecnologiche avanzate nel totale rispetto e conservazione dell’ambiente.
ECO PARK CITY A VENEZIA: PROGETTO HERMES
La riprogettazione e valorizzazione di spazi industriali dismessi, la bonifica e il trattamento delle acque reflue in laguna e non solo, attraverso nuove tecnologie che consentano di limitare al minimo il livello d’inquinamento ambientale, con un minor consumo energetico e costi di gestione. Le soluzioni che s’intendono adottare rispecchiano i parametri imposti dalle normative sull’impatto ambientale. In questo senso e nel contesto generalizzato di una sempre maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica verso l’ambiente e la qualità della vita, le soluzioni e le invenzioni tecnologiche non potranno che stimolare il desiderio di emulazione una volta che si possa dimostrare che è assolutamente possibile invertire la rotta e in direzione di un processo culturale condiviso. Pertanto non si tratterà di realizzare opere faraoniche o incomprensibili, ma di adottare soluzioni intelligenti quanto armonizzate nel contesto paesaggistico, come il connubio tra allevamento ittico in vasca e la produzione di ortaggi in serra a ridosso dell’impianto depurativo e cogenerativo, piuttosto che galleggiante. L’apertura di uno o più “laboratori a cielo aperto”, permetterà di studiare e adottare soluzioni mirate all’interno del tessuto urbano che soffre per l’enorme carico cui è sottoposto il sistema di smaltimento fognario, piuttosto che l’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili. La città di Venezia è unica nel suo genere e per questa ragione occorre sviluppare soluzioni uniche quanto originali come l’idea stessa di chi volle costruirla sull’acqua.
INDICATORI PER IL MONITORAGGIOSolitamente gli impianti e sistemi di depurazione delle acque, sono nascosti e inaccessibili al Pubblico che non ha coscienza del loro reale funzionamento. L’apertura al pubblico e il collegamento in streaming sulla rete, consentiranno un monitoraggio costante dell’attività e dei risultati attesi, all’insegna della trasparenza e della conoscenza. La presenza costante di studenti e scolaresche, ancorché quella di Amministratori e delegazioni delle altre città del mondo, saranno il miglior indicatore, la cartina tornasole per eccellenza all’insegna dello slogan: sotto il tappeto niente.
AZIONI
L’adozione contemporanea di più tecniche e sistemi innovativi che comprendono: la costruzione degli elementi strutturali con largo impiego di materiali compositi di ultima generazione, piuttosto che le coperture in ETFE dall'alto isolamento termoacustico, i sistemi depurativi e di trattamento delle acque, la produzione di energia da fonti rinnovabili senza impatto ambientale, l’allevamento ittico e la produzione biologica di ortaggi e verdure, piuttosto che di piante e fiori, anche su un’area non bonificata con metodi e sistemi Acquaponici e Idroponici, consentirà la realizzazione di corsi didattici per studenti, laureandi e ricercatori, ma anche l'accesso al pubblico che potrà partecipare anche da postazioni remote grazie al collegamento in rete, seguendo e monitorando il funzionamento delle attività svolte all’interno del “Parco Tecnologico”. L'adozione del progetto Eco Parl City e lo sviluppo di queste tecniche e tecnologie, grazie alla comunicazione e propagazione telematica, dimostrerà che è possibile quanto conveniente coltivare/allevare "in verticale", senza utilizzare ampie aree di il terreno e direttamente all'interno delle città e villaggi. La produzione di energia da fonti rinnovabili quali: la pirolisi di biomasse, turbine sintropiche alimentate ad acqua, generatori a idrogeno, il solare termico ecc. produrrà quell'inevitabile risparmio economico incoraggiato dalla Politica.
La serra a cupola è concepita per infondere “la naturale circolazione dell’aria” e al tempo stesso la realizzazione di un micro ecosistema biologico in perfetto accordo simbiotico con la Natura e l’Ambiente. La struttura sarà ricoperta di ETFE (Etilene TetrafluoroEtilene) i cui principali vantaggi sono: Ampio spettro di temperature di esercizio; Bassa infiammabilità; Eccellenti proprietà meccaniche ed elettriche; Resistenza a solventi e agenti chimici; Resistenza a condizioni climatiche estreme; Alta trasmissione della luce nel campo del visibile e dell’UV; Alta antiaderenza; Eccellente resistenza alla lacerazione; Bassissima permeabilità.
COMMENTARIO FILOSOFICO
L’opposizione esistente tra i mestieri antichi e l’industria moderna è, in fondo, un caso particolare e come un’applicazione dell’opposizione fra i due punti di vista: qualitativo e quantitativo, rispettivamente predominanti negli uni e nell’altra. Per rendersene conto non è inutile osservare fin d’ora che la stessa distinzione fra Arti e Mestieri, o fra «Artista» e «Artigiano», è qualcosa di specificamente moderno, quasi fosse nata dalla deviazione e dalla degenerazione, che hanno sostituito in tutte le cose, la concezione profana a quella tradizionale. Per gli antichi l’artifex è, indifferentemente, l’uomo che esercita un’arte o un mestiere; ma, in realtà, non è né l’artista né l’artigiano nel significato odierno di queste parole (per di più la parola «artigiano» tende sempre più a sparire dal linguaggio contemporaneo); è qualcosa di più dell’uno e dell’altro, perché, almeno originariamente, la sua attività è ricollegata a principi di un ordine ben più profondo. Se quindi i mestieri comprendevano in qualche modo anche le Arti propriamente dette, le quali non se ne distinguevano per alcun carattere essenziale, è che la loro natura era veramente qualitativa, identica cioè a quella da tutti riconosciuta all’arte in qualche modo per definizione; soltanto che, appunto per questa ragione, i moderni relegano l’arte, nella concezione sminuita che ne hanno, in una specie di ambito chiuso, senza alcun rapporto con il resto dell’attività umana, cioè con tutto quanto Essi pensano sia il «reale» nel senso grossolano che ha per loro questo termine; e arrivano perfino a qualificare «attività di lusso» quest’arte, così sfrondata d’ogni portata pratica, espressione veramente caratteristica di quella che, senza esagerazione alcuna, si potrebbe chiamare la «scempiaggine» della nostra epoca.